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POLO TECNOLOGICO. PORTESANI (CDX) : I MERITI CHE VIRGILIO NON HA, LUI HA DISTRUTTO IL PROGETTO VISIONARIO . TUTTO PARTI’ DALLE GIUNTE DI CENTRO DESTRA. NOI  RIPARTIREMO DAI PRIVATI


In queste ultime ore il candidato del centrosinistra Andrea Virgilio si sgola e si sbraccia a rivendicare meriti inesistenti delle sue Giunte per il polo tecnologico di Cremona: Crit. Lo ripete ossessivamente in qualsiasi intervista. Le carte e la storia è ben diversa da quella che racconta il vicesindaco. Anzi è esattamente il contrario. Virgilio ha contribuito a distruggere il progetto originale e a marginalizzare i privati che erano il motore di tutta questa operazione. Lo dice Alessandro Portesani candidato per il centrodestra alla carica di sindaco di Cremona, commentando le ultime dichiarazioni

“Furono, invece, il centrodestra di Regione Lombardia e il centrodestra locale con la Giunta Perri ad avviare e a finanziare il progetto; nonché a completarne la prima parte: quella sicuramente più importante. Fu l’amministrazione di centrodestra, correva l’anno 2012, a vincere la graduatoria del programma regionale ASTER con un progetto presentato, oltre che dal Comune, anche dalla Provincia di Cremona, dalla Camera di Commercio, dal Politecnico di Milano – Sede di Cremona, dalla Fondazione Politecnico di Milano e da otto aziende cremonesi ICT impegnate, cioè nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”, spiega Portesani.

“La Giunta regionale di centrodestra mise a disposizione 5.500.000 euro, con il contributo massimo a fondo perduto per progetto sarà di 1.000.000 di euro per la realizzazione di un nuovo polo tecnologico all’interno del comparto ex annonaria allora denominato Cremona city Hub. Nel 2013, l’allora assessore Federico Fasani, concepì i pacchetti localizzativi per agevolare l’arrivo di aziende produttive per un progetto che prevedeva anche: studentati, la riqualificazione dello stadio “Giovanni Zini’ con l’arrivo di nuove strutture sportive, abitazioni e un vero e proprio campus supportato anche da una serie di esercizi legati alla ristorazione. Con i pacchetti si davano facilitazioni agli investitori per rendere attrattivo tutto il complesso: con srgravi tariffari”.

“Quando Virgilio arrivò a bordo nella Giunta Galimberti – incalza Portesani –  cancellò, con un colpo di spugna, tutta questa progettualità messa a punto dal professor Emilio Faroldi: già vice rettore del politecnico di Milano e uno dei massimi esperti di urbanistica. Le aziende tecnologiche sono pian piano scomparse. La seconda palazzina ha perso la sua vocazione perché il progetto originario si è trasformato solo in una mera questione immobiliare. E’ diventata la sede di imprese generalistiche per lo più pubbliche, facendo appannare la spinta visionaria della genesi del progetto. Cos’ è toccato altre parti edilizie. I privati sono scomparsi. Tutto è stato riportato a una piccola e banale dimensione”, conclude Portesani. 

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